Descrizione
01/06/2024Come avviene ogni anno, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) ha recentemente pubblicato, sul proprio sito web, il “Rapporto qualità dell’aria 2023”. Il documento rappresenta una relazione redatta annualmente, sulla base dei criteri fissati dalla normativa di settore a livello nazionale ed europeo, che riassume lo stato di qualità dell’aria del territorio trentino.
I dati di qualità dell’aria dell’intero 2023 confermano il trend di miglioramento in atto nell’ultimo decennio. La rete di monitoraggio della qualità dell’aria gestita da APPA, composta dalle sette stazioni fisse di misura dislocate a Trento - Parco S. Chiara, Trento - Via Bolzano, Piana Rotaliana, Borgo Valsugana, Rovereto, Riva del Garda e Monte Gaza ha infatti registrato, per l’anno 2023, un sostanziale rispetto dei valori limite di legge imposti dal D. Lgs 155/2010 per la maggior parte degli inquinanti presenti in aria.
Il biossido di azoto
Le concentrazioni medie di biossido di azoto NO2, inquinante proveniente principalmente dal traffico veicolare, hanno registrato una riduzione rispetto agli anni precedenti, garantendo il rispetto del limite previsto per la media annuale (40 µg/m3) in tutte le stazioni della rete provinciale di monitoraggio; in particolare, per il quarto anno consecutivo il limite è stato rispettato anche nel sito di traffico di Trento - via Bolzano che, con 32 µg/m3 di media annuale, ha evidenziato la più bassa concentrazione di sempre. Coerentemente con la diminuzione del dato medio annuale, non è stato registrato alcun superamento del limite previsto per la media oraria (200 µg/m3).
Le polveri sottili
Da oltre una decina d’anni consecutivi si conferma anche il rispetto dei limiti previsti per l’inquinante polveri sottili PM10, sia per quel che riguarda la media annuale di 40 µg/m3, sia per quel che riguarda il numero massimo consentito di superamenti del limite previsto per la media giornaliera, che è stato esaustivamente rispettato in tutte le stazioni di misura del territorio.
Il benzo(a)pirene
Per quanto riguarda l’inquinante benzo(a)pirene che, insieme alle polveri sottili, viene prodotto principalmente dalla combustione della legna ed è significativamente presente nelle valli trentine con situazioni ancora potenzialmente critiche, i valori misurati a Trento nel 2023 si sono confermati positivi, posizionandosi al di sotto del rispettivo valore obiettivo.
L’ozono
Permane la criticità rappresentata dalle concentrazioni dell’inquinante ozono che anche nel 2023, come per gli anni precedenti, ha superato il valore obiettivo con la sola eccezione del sito di Borgo Valsugana, e ha fatto registrare il superamento della soglia di informazione in alcune giornate nei mesi estivi a causa del perdurare di situazioni di bel tempo ed elevato irraggiamento solare. Tuttavia, a causa della sua natura esclusivamente secondaria (derivante dalla trasformazione di altri inquinanti e non direttamente dipendente da fonti locali), dell’influenza delle condizioni meteorologiche estive sull’innalzamento della sua concentrazione, nonché del contributo dovuto non solo alle sorgenti locali degli inquinanti cosiddetti precursori, ma anche al trasporto su lunga distanza, l’ozono rappresenta un problema di complessa soluzione. Per ridurre gli elevati livelli di concentrazione, rilevati in estate non solo in Italia ma in tutta l’Europa centro-meridionale, sono necessarie pertanto misure di ampio respiro, su una scala territoriale più estesa di quella provinciale o regionale. Un ruolo primario è rappresentato, infatti, dalla variabilità meteorologica interannuale in termini di radiazione solare e temperatura nella stagione estiva.
Gli altri inquinanti
Per gli altri inquinanti misurati, quali polveri sottili PM2,5, biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene e metalli, si conferma, come avviene di fatto da molti anni, il rispetto dei limiti sull’intero territorio provinciale.
Valentina Miotto