Descrizione
Tipologia di documento
Il dato generale che emerge dal Rapporto sullo stato dell’ambiente 2008 della provincia di Trento – realizzato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) – è una situazione ambientale del Trentino nel complesso positiva, con diverse luci e punte di eccellenza, benché non manchino anche alcuni elementi di criticità.
Obiettivi e destinatari
Il principale obiettivo del Rapporto – un documento che la normativa comunitaria e nazionale impone a Regioni e Province di redarre periodicamente e che in Trentino segue quello del 2003 – è quello di fornire ai soggetti interessati un quadro d’insieme sintetico, completo e significativo dello stato di salute dell’ambiente trentino, che permetta di valutarlo su basi scientifiche e rigorose.
Destinatario principale del Rapporto è il decisore pubblico, in particolare quello provinciale, al quale lo studio dell’APPA vuole offrire la possibilità di valutare da un lato l’efficacia della precedente pianificazione e programmazione in campo ambientale, dall’altro di orientare quella futura, tanto più, come puntualizza l’assessore Alberto Pacher nella sua presentazione al testo, all’inizio di questa nuova legislatura.
La Pubblica Amministrazione non è però il solo destinatario: come scrive lo stesso Pacher nella sua presentazione al testo, il Rapporto “è destinato anche agli imprenditori, alle associazioni, agli istituti di ricerca e, volendo uscire dalla cerchia degli addetti ai lavori, agli stessi cittadini, per fare in modo che tutta la comunità trentina possa fornire, tramite la conoscenza dell’ambiente e del territorio, un concreto contributo all’obiettivo dello sviluppo sostenibile, attraverso l’adozione di pratiche e comportamenti sempre più virtuosi”.
Contesto e metodo
Predisposto per la prima volta vent’anni fa, nel 1989 – facendo del Trentino una delle amministrazioni in Italia con la più lunga tradizione nel campo della reportistisca ambientale – il sesto Rapporto si snoda, come il precedente del 2003, su uno sfondo normativo, programmatico e politico orientato allo sviluppo sostenibile.
Rispetto al 2003, tuttavia, il contesto provinciale risulta oggi indubbiamente più strutturato e maturo, grazie alle novità programmatiche e politiche degli ultimi anni, che un apposito capitolo del Rapporto (il numero 17, intitolato appunto “Programmazione”) sintetizza efficacemente: il Piano energetico provinciale (2003), orientato al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili; il Piano di tutela delle acque (2004) e il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (2006), finalizzati ad un utilizzo più sostenibile della risorsa acqua; il terzo aggiornamento del Piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti (2006), orientato a favorire il recupero della materia e a penalizzare il rifiuto residuo; il Piano di risanamento e di tutela della qualità dell’aria (2007), finalizzato a migliorare la qualità dell’aria intervenendo nei settori civile, industriale e dei trasporti; il Piano di sviluppo rurale (2007), finalizzato a migliorare l’ambiente nello spazio rurale; il Trentino Progetto Clima (avviato nel 2007), orientato a migliorare la conoscenza dei cambiamenti climatici e a preparare la nostra provincia ad affrontarli; il Piano urbanistico provinciale (2008), finalizzato allo sviluppo sostenibile del territorio.
Infine, alcune indicazioni di metodo: in linea con il rapporto del 2003, anche la sesta edizione sviluppa e presenta la sua analisi seguendo il modello PSR (Pressioni - Stato - Risposte), secondo il quale gli sviluppi di natura economica e sociale sono i fattori di fondo che esercitano pressioni (P) sull’ambiente, le cui condizioni (S) cambiano di conseguenza. Questo ha degli impatti sulla salute umana e sugli ecosistemi, per cui vengono richieste risposte (R) da parte della società.
Per rappresentare in maniera chiara e sintetica e per quantificare, quando possibile, ciascun elemento della catena PSR, gli autori del Rapporto hanno fatto ricorso a un variegato set di indicatori ambientali, in tutto 106, estratti tra quelli proposti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dall’Agenzia europea per l’ambiente (AEA), dal Progetto per lo sviluppo sostenibile del Trentino del 2001 e, in alcuni casi, creati ex novo per quantificare elementi nuovi e peculiari della catena PSR. Gli indicatori, presentati sotto forma di grafici, tabelle e cartografie, sono aggiornati in alcuni casi anche alla fine del 2008.
Struttura
Il Rapporto offre un quadro molto vasto e diversificato dello stato dell’ambiente trentino, essendo diviso in 21 capitoli contenuti in quattro sezioni, ben distinguibili anche dal punto di vista grafico: la prima sezione (5 capitoli, dall’1 al 5) è dedicata all’analisi di quei fattori da cui originano le pressioni sull’ambiente: demografia, uso del suolo, consumi e rifiuti, trasporti, energia; la seconda (4 capitoli, dal 6 al 9) è dedicata all’analisi delle pressioni ambientali esercitate dai settori economico-produttivi: agricoltura e zootecnia, industria e artigianato, pubblica amministrazione e commercio, turismo; la terza sezione, vero cuore del Rapporto (7 capitoli, dal 10 al 16), è dedicata all’ambiente in senso stretto e ai suoi elementi: natura e biodiversità, fattori climatici, aria, acqua, suolo, rumore, campi elettromagnetici e radon; infine, la quarta (5 capitoli, dal 17 al 21) analizza le risposte in atto e quelle possibili per la costruzione di relazioni sostenibili tra ambiente e società: programmazione, cultura ambientale, cooperazione, ricerca, stanziamenti e investimenti.
Sintesi generale
Dei 106 utilizzati nel Rapporto, il 49% presenta una situazione giudicata intermedia o incerta, il 29% una situazione positiva e il restante 22% una situazione negativa. Degli stessi indicatori è stato preso in considerazione, oltre alla situazione presente, anche il trend rispetto al passato: la maggior parte (27%) presenta una situazione in miglioramento, il 17% è costante e il 20% in peggioramento; un 14% presenta invece un andamento variabile/oscillante, mentre nel 22% dei casi non è stato possibile fare confronti col passato per assenza di dati confrontabili. Si rimanda ai singoli capitoli per approfondire i vari contenuti.