Descrizione
01/03/2024Come già si fa per il monitoraggio dell’aria, anche per i monitoraggi idrici è possibile utilizzare appositi campionatori che, lasciati immersi nel corso d’acqua, adsorbono (da “adsorbire”, assorbire lentamente) in modo passivo le sostanze che passano (da cui la definizione di campionatori passivi). Si tratta di una tecnica di monitoraggio innovativa e tuttora in evoluzione.
Il campionatore passivo si compone di due supporti metallici, tra i quali vengono messe due membrane inglobanti una resina specifica, che trattiene le sostanze da ricercare. Questi dischetti, in coppia di due o tre, vengono montati in un apposito contenitore e posizionati nel greto del torrente. A fine esposizione, che in genere dura quattro settimane, la resina viene analizzata in laboratorio per determinare quali composti transitati nel corso d’acqua ha adsorbito.
Il limite di questa innovativa tecnica sta nella difficoltà di calcolare le concentrazioni delle sostanze adsorbite. Allo stesso tempo i campionatori passivi sono un potente mezzo per individuare la provenienza di un particolare inquinante.
L’utilizzo da parte dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente
L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) della Provincia autonoma di Trento è stata una delle prime realtà in Italia a sviluppare la metodica: i campionatori passivi vengono utilizzati per verificare quali e quanti fitofarmaci passano in un corso d’acqua, se una determinata immissione apporta fitofarmaci e quali, e altre indagini.
Attualmente la metodologia viene applicata per verificare l’efficacia dei centri di lavaggio per i mezzi agricoli a ciclo chiuso, che verranno gradualmente introdotti nel territorio provinciale come misura per mitigare gli impatti dovuti alla presenza di fitofarmaci nei corsi d’acqua. I centri di lavaggio per mezzi agricoli sono stati infatti pensati per contrastare la pratica diffusa di lavare gli atomizzatori in aree urbane, con la conseguente dispersione dei residui di lavaggio nella rete delle acque bianche, che finisce direttamente nei corsi d’acqua.
Il test sul centro di lavaggio per i mezzi agricoli di Mezzocorona
Il primo centro di lavaggio autorizzato è attivo nel comune di Mezzocorona ed è funzionante dalla primavera del 2023. Per verificarne l’efficacia è stato inizialmente individuato un ramale di acque bianche sul quale gravitavano numerose aziende agricole. Quindi è stata condotta una campagna di monitoraggio con i campionatori passivi per le due stagioni agricole precedenti l’entrata in funzione del centro di lavaggio, poi è stato ripreso il monitoraggio con il centro di lavaggio funzionante.
I dati relativi alle quantità di principio attivo adsorbito in ogni anno di monitoraggio confermano che nel 2023, con l’entrata in funzione del centro di lavaggio, le quantità di fitofarmaco adsorbite dai campionatori passivi immersi nel ramale di acque bianche sono notevolmente diminuite rispetto ai due anni precedenti.
La sperimentazione è alle fasi iniziali e il dato dovrà essere confermato nei prossimi anni. Il centro di lavaggio è stato molto apprezzato dagli agricoltori e i risultati ottenuti hanno determinato una richiesta per attivarne ulteriori.
Alessia Fuganti, Renato Grazzi, Paolo Negri, Gianandrea Sighel
La sezione del sito web di APPA dedicata alla tematica "Acqua"