La radioattività nell’aria viene misurata, ogni mezz'ora, come rateo di dose gamma ambientale. La dose rappresenta la quantità di energia, in questo caso prodotta dalla radiazione gamma, che viene assorbita dal corpo umano. L'unità di misura per il rateo di dose equivalente di radiazione gamma è il nSv/h (nano Sievert per ora; un nano Sievert corrisponde a un miliardesimo di Sievert). La dose equivalente è legata al possibile danno biologico provocato dalla radiazione su un organismo.
Non esiste una definita soglia di rischio o un “limite di legge”, in quanto il fondo gamma ambientale è estremamente variabile; la variabilità dipende da innumerevoli fattori, detti condizioni al contorno, quali la posizione dello strumento di misura (altezza dello strumento rispetto al terreno), la latitudine, la quota e l’ambiente circostante prossimo (ad esempio forti piogge, ...) e remoto (come l'attività solare, ...); quindi, nelle stesse condizioni al contorno, ogni variazione consistente, tipicamente pari al doppio della media riscontrata, deve venir verificata, confrontata con altre misure e attentamente valutata attraverso confronti con organismi nazionali e internazionali prima di ipotizzare un evento non naturale.
Lo strumento di misura è posizionato in forma fissa in Via Lidorno 1, presso il Settore laboratorio dell’APPA di Trento; la misura viene effettuata nell’ambito del piano di monitoraggio definito dalla rete RESORAD (REte nazionale di SOrveglianza della RADioattività ambientale), coordinata da ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e che comprende le Agenzie per la protezione dell’ambiente (ARPA/APPA) e altri enti che concorrono a vario titolo alle misure.
Di seguito si riportano il valore minimo, medio e massimo rilevati nel periodo di riferimento.