Il quadro normativo per gli acquisti pubblici verdi

L’introduzione di criteri ambientali negli acquisti pubblici è regolamentata da atti legislativi comunitari, nazionali e provinciali.

Ultimo aggiornamento:Martedì, 19 Dicembre 2023

Immagine: Il quadro normativo per gli acquisti pubblici verdi

Descrizione

Tipologia di documento
Atti normativi

Legislazione comunitaria

La Comunicazione della Commissione n. 274 del 2001 indica le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici, come quella di prescrivere i materiali da utilizzare o particolari modalità produttive, di far riferimento a marchi ecologici, di richiedere ai fornitori esperienza specifica in materia ambientale o il possesso di un sistema di gestione ambientale certificato.

Le Direttive del Parlamento n. 17 e n. 18 del 2004 emanate in materia di forniture pubbliche, chiariscono il quadro giuridico relativo all’inserimento di criteri ambientali negli acquisti pubblici, subordinando il principio di economicità alla valorizzazione di tali criteri. La direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici ha successivamente abrogato la direttiva 2004/18/CE, mentre la direttiva 2014/25/UE sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali ha abrogato la direttiva 2004/17/CE. In particolare, la Direttiva 2014/24/UE contiene un maggiore orientamento verde, stabilendo aall’articolo 68 che le stazioni appaltanti, nel procedere all'acquisto di forniture, servizi e lavori, dovranno valutare non solo il prezzo all’acquisto ma anche i costi del loro ciclo di vita.

La Comunicazione della Commissione n. 400 del 2008 (“Appalti pubblici per un ambiente migliore”), “invita gli Stati membri, il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare l’approccio e il metodo proposti per la definizione di criteri comuni in materia di GPP, l’obiettivo politico e gli strumenti raccomandati per incrementare e migliorare tale tipo di appalti/acquisti”.

Legislazione nazionale

Predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Piano d'Azione Nazionale sul GPP, approvato con decreto interministeriale dell'11 aprile 2008, aggiornato con decreto interministeriale del 10 aprile 2013 e poi con decreto interministeriale 3 agosto 2023 , è concepito per dare finalmente attuazione alla politica degli acquisti pubblici verdi in Italia. Undici le categorie merceologiche individuate dal Piano in base a significatività degli impatti ambientali e volumi di spesa pubblica coinvolti (arredi, edilizia, gestione dei rifiuti, servizi urbani e al territorio, servizi energetici, attrezzature elettriche ed elettroniche per ufficio e relativi materiali di consumo, prodotti tessili e calzature, cancelleria, ristorazione, contratti di servizio per la gestione degli edifici, trasporti). I decreti ministeriali che definiscono i criteri ambientali minimi sono stati in parte approvati, in parte sono in fase di approvazione. Per informazioni sul Piano d'Azione Nazionale sul GPP e i relativi decreti attuativi, si rinvia all'apposita sezione del sito web del Ministero della Transizione ecologica.

La legge 28 dicembre 2015, n. 221 ha per prima reso obbligatori gli acquisti pubblici verdi per tutti gli Enti Pubblici italiani. Infatti, come disposto dall'articolo 18 del testo di legge, i criteri ambientali minimi approvati finora dal Ministero dell'Ambiente, quelli che verranno approvati in futuro e tutti i futuri aggiornamenti dei criteri medesimi devono essere inseriti obbligatoriamente nelle procedure di acquisto pubblico. I suddetti contenuti della legge 28 dicembre 2015, n. 221 erano stati abrogati e interamente recepiti dal decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, che ha rinnovato il Codice degli appalti pubblici, a sua volta rinnovato dal decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 . L'obbligo di acquisto verde, in particolare, è contenuto nell'articolo 57 del vigente Codice degli appalti pubblici. Dal punto di vista degli acquisti verdi, gli altri articoli rilevanti del Codice sono i seguenti: 95, 104, 107, 185.

Legislazione provinciale

La legge provinciale n. 5/1998 . Essa impone che almeno metà della carta acquistata dalla Provincia, dagli Enti Pubblici e dalle società a prevalente capitale pubblico sia carta riciclata (art. 11, comma 2) e che almeno il 30% dei prodotti acquistati dai medesimi soggetti sia in materiale riciclato (art. 11, comma 1bis introdotto dalla legge provinciale n. 10 del 2004).

La Delibera di Giunta Provinciale n. 41/2012, come aggiornata dalla Delibera di Giunta Provinciale n. 2318/2017. Regolamenta il GPP all'interno delle strutture della Provincia autonoma di Trento.

La legge provinciale n. 17/2017, art. 30, che ha modificato la legge provinciale n. 2/2016 . Essa dà facoltà alla Giunta Provinciale di prevedere l'applicazione in modo progressivo o differito dei criteri ambientali minimi fissati dalla disciplina statale, o di introdurne di diversi. In assenza dell'intervento della Giunta Provinciale, si continuano ad applicare i criteri ambientali minimi fissati dalla disciplina statale. La legge provinciale n. 9/2023 ha abrogato la predetta facoltà a partire dal 1 gennaio 2024: a partire da tale data i criteri ambientali minimi nazionali sono direttamente applicabili in Trentino, senza possibilità di applicazione progressiva o differita.

Gli acquisti pubblici verdi https://www.appa.provincia.tn.it/Argomenti/Ambiente/Sviluppo-sostenibile/Acquisti-pubblici-verdi