Descrizione
25/02/2022Il macrobenthos
Macrobenthos, cosa sono?
Il Macrobenthos o macroinvertebrati bentonici rappresentano una comunità biologica che vive sul fondo dei fiumi; tale comunità è costituita da organismi generalmente più grandi di un millimetro, appartenenti a differenti gruppi sistematici: larve di Insetti acquatici, molluschi, irudinei (sanguisughe), planarie, oligocheti (vermi) e crostacei.
Questi organismi effettuano solo piccoli spostamenti per alimentarsi o compiere il proprio ciclo vitale e vivono almeno una parte della loro vita sui substrati disponibili del corso d’acqua adottando una varietà di accorgimenti per resistere alla corrente. I macroinvertebrati vengono utilizzati come indicatori o spie dell' inquinamento perché i differenti gruppi sistematici hanno una diversa sensibilità alle alterazioni dell’ambiente (inquinamento chimico, sbalzi di temperatura o di portata). I Plecotteri ad esempio vivono solo in ambienti privi di inquinamento.
I macroinvertebrati bentonici sono gli organismi finora maggiormente utilizzati nel biomonitoraggio, grazie ai seguenti vantaggi:
- abbastanza stabili e poco mobili;
- relativamente facili da campionare;
- forniscono un metodo di indagine veloce, che permette di formulare giudizi di qualità immediati;
- hanno cicli vitali relativamente lunghi, per cui registrano i cambiamenti ambientali che avvengono a lungo termine.
Come si campiona il macrobenthos?
Gli operatori entrano in acqua, muniti di stivaloni da pescatore e con un apposito retino catturano gli organismi che si trovano sul fondo del fiume o nascosti sotto i sassi: è necessario campionare una superficie complessiva di un metro quadrato costituita da varie repliche sui diversi microhabitat presenti nell’alveo. Si puliscono i sassi e si smuove il fondo per permettere agli organismi di entrare nel retino che è stato posizionato immediatamente a valle.
Gli organismi così catturati vengono riversati in una bacinella e vengono classificati con l’aiuto di apposite chiavi di determinazione; successivamente viene eseguita una stima della loro abbondanza. Una parte rappresentativa degli organismi catturati viene conservata in alcool 70° e portata in laboratorio per una conferma dell’analisi svolta in campo .
Come si valuta il macrobenthos?
Per valutare la qualità del corso d’acqua in base al macrobenthos si utilizza, secondo le indicazioni della nuova legislazione, l’indice STAR_ICMi (Standardisation of River Classification Intercalibration Multimetric Index). Si tratta di un indice composto da 6 indicatori che considerano composizione e abbondanza della comunità macrobenthonica, rapporto tra organismi sensibili e organismi tolleranti, diversità, etc.
Anche l’IBE (Indice Biotico Esteso) è un metodo che consente di valutare la qualità delle acque fluviali in base allo studio della comunità macrobentonica.
Le diatomee
Diatomee, cosa sono?
Sono alghe microscopiche, con dimensioni che vanno da 5 a 700 μm: possono vivere come singole unità o in colonie, in tutti gli ambienti ove vi sia un velo d’acqua (acque dolci e salate, ambienti lacustri e fluviali, acque alcaline o acide) e colonizzano qualsiasi superficie (substrati duri quali massi o ciottoli, ma anche vegetali e fango). Costituiscono quella pellicola viscida, detta perifiton, che ricopre uniformemente l’alveo bagnato dei corsi d’acqua (vedi Figura 7). Questi organismi hanno una diversa sensibilità alle alterazioni dell’ambiente, segnalando soprattutto la presenza di nutrienti.
in foto: Pellicola di perifiton, costituita prevalentemente da diatomee.
Le diatomee hanno una parete cellulare silicea, detta frustulo formata da due parti, le valve, simili ad una scatola col suo coperchio.
Molte specie di diatomee presentano inoltre sulle valve una fessura longitudinale, il rafe, attraverso la quale possono emettere del materiale che permette loro di “scivolare” sui diversi substrati del fondo. Il riconoscimento delle diverse specie si basa principalmente sulla forma delle valve, sulla presenza e posizione del rafe e sull’eventuale ornamentazione: linee punteggiate, forma dell’area centrale, spine etc.
in foto: Diatomee bentoniche fluviali, visione al microscopio (ingrandimento 1000X).