“Cambiamenti climatici in Trentino. Quanto ne sai?”, i risultati dell’indagine

Una sintesi dei risultati dell’indagine condotta dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente sulla cittadinanza trentina riguardo alla consapevolezza in materia di cambiamenti climatici
(APPA informa - Numero 25 - Settembre 2023)

Data di pubblicazione:Venerdì, 01 Settembre 2023

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Descrizione

01/09/2023

Tra i mesi di marzo e giugno 2023, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) ha proposto alla cittadinanza trentina il questionario online “Cambiamenti climatici in Trentino. Quanto ne sai?”, allo scopo di acquisire informazioni necessarie a comprendere il grado di consapevolezza dei partecipanti sulla tematica dei cambiamenti climatici e per definire un quadro di riferimento utile all’implementazione del programma “Trentino Clima 2021-2023” e della futura Strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

La partecipazione è stata più che soddisfacente: circa 900 cittadini trentini hanno risposto al questionario, con un campione ragionevolmente rappresentativo in termini di genere, fascia d’età, titolo di studio, occupazione e territorio di residenza. Risultano meno rappresentate le fasce d’età sotto i 18 anni e sopra i 70 anni. È ragionevole supporre che sia stata raggiunta più facilmente una frazione di popolazione già sensibile al tema dei cambiamenti climatici.

Di seguito si riportano i risultati principali emersi dall’analisi delle risposte alle 20 domande sottoposte ai partecipanti.

Parziale conoscenza, molta preoccupazione

Il grado di conoscenza della reale entità degli impatti dei cambiamenti climatici in Trentino non risulta particolarmente elevato, anche per impatti maggiormente noti come l’aumento delle temperature e la fusione dei ghiacciai. Anche la conoscenza di alcuni termini chiave non è precisa: più del 25% dei partecipanti non ha indicato correttamente la differenza tra “mitigazione” e “adattamento”. Inoltre, solo il 35% era a conoscenza dell’esistenza del programma di lavoro provinciale “Trentino Clima 2021-2023”.

Preoccupazione per gli impatti e consapevolezza della necessità di agire urgentemente anche a livello provinciale sono condivisi in maniera molto ampia dai partecipanti (88% e 92% delle risposte rispettivamente).

La responsabilità dell’azione climatica è assegnata in primo luogo ai governi nazionali, e solo in misura minore alla Provincia autonoma di Trento. Anche i cittadini stessi e la società civile sono indicati dai partecipanti come soggetti chiave dell’azione climatica.

Il grado di adeguatezza dell’azione climatica già posta in essere a livello di governo provinciale è ritenuto ancora non sufficiente, anche se con un giudizio meno severo rispetto a quello espresso per l’azione intrapresa a livello nazionale e internazionale.

Acqua, eventi estremi, biodiversità e salute le preoccupazioni principali

Gli impatti dei cambiamenti climatici maggiormente percepiti (l’88% dei partecipanti li indica come già chiaramente evidenti) e il livello di preoccupazione identificano in maniera molto netta come primo ambito prioritario per l’azione climatica quello della gestione della risorsa idrica e dei suoi usi principali, in particolare per quanto concerne agricoltura e allevamento. Questo risultato probabilmente deriva anche dall’influenza esercitata dalla situazione di siccità che ha colpito anche il Trentino negli ultimi due anni. Seguono, in ordine di priorità decrescente, ma sempre tra le prime posizioni in termini di numero di risposte, il rischio da pericoli naturali legati agli eventi estremi (alluvioni, frane, incendi), la biodiversità e la funzionalità degli ecosistemi e la salute umana.

Web fonte d’informazione principale, le istituzioni scientifiche quelle più degne di fiducia

Siti internet e social media risultano le fonti più consultate per informarsi sui cambiamenti climatici (74%), seguiti da giornali, riviste e fonti istituzionali come la Provincia e le sue strutture (42-44%). La televisione è stata indicata dal 39% dei partecipanti. Per quanto riguarda i soggetti ritenuti maggiormente affidabili quali fonti di informazioni sui cambiamenti climatici, sono state indicate in primis le istituzioni scientifiche, seguite da musei e parchi naturali. Minor fiducia è invece emersa nei confronti delle istituzioni sia nazionali che provinciali.

Minorenni e over 70 meno sensibili, le donne più disponibili ad agire

Una percentuale molto elevata dei partecipanti (oltre l’80%) riconosce stile di vita e abitudini di consumo individuali tra le cause dei cambiamenti climatici ed è inoltre disponibile a modificare i propri comportamenti adottando buone pratiche quotidiane sia sul fronte della mitigazione che su quello dell’adattamento.

I partecipanti al di sotto dei 18 anni mostrano minori conoscenze, come era lecito aspettarsi vista la loro giovane età. Questo si traduce in minor consapevolezza e minor preoccupazione, che sono invece molte elevate in particolare nella fascia 18-35 (la più colpita in media dal fenomeno dell’eco-ansia) e poi diminuiscono gradualmente fino alla fascia degli over 70 (gruppo che però appare più consapevole degli under 18).

Per quanto riguarda le azioni climatiche in atto, i meno convinti della loro adeguatezza sono gli over 70, a tutti i livelli di implementazione: internazionale, nazionale e provinciale.

In merito al ruolo dei comportamenti individuali, i meno consapevoli e disponibili al cambiamento sono gli under 18 e gli over 70, i primi per la minor consapevolezza rispetto alle fasce intermedie, i secondi probabilmente anche a causa della maggiore abitudinarietà e della minor aspettativa di vita.

Parlando delle fonti di informazione sui cambiamenti climatici, il grado di fiducia è in generale più basso tra gli under 18 e gli over 70, mentre è relativamente più alto nella fascia 18-35, per poi decrescere con l’età.

In generale, le risposte di coloro che hanno dichiarato appartenenza al genere femminile hanno evidenziato una maggior preoccupazione e una maggior percezione dell’urgenza dell’azione climatica. Inoltre, in media le donne mostrano anche maggior consapevolezza del ruolo dei comportamenti individuali nel causare i cambiamenti climatici e sono più disponibili a modificare il proprio stile di vita e le proprie abitudini di consumo.

Roberto Barbiero

Lavinia Laiti

Il report di APPA con i risultati dell'indagine

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APPA informa - Numero 25 - Settembre 2023

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Data di pubblicazione: 01/09/2023

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